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Mini considerazione – La Mimesi

La Mimèsi, dal greco μίμησις (mìmesis), significa imitazione è nasce come concetto filosofico intendente che tutto quel che esiste in natura non è che una imitazione dei modelli ideali custoditi nell’Iperuranio e che tutto quel che l’uomo può creare non è che una imitazione di queste idee o, peggio delle imitazioni già presenti in natura. Per approfondire vi rimando alla relativa pagina di wikipedia, quel che a noi interessa è il significato che questo concetto, fin dal principio legato anche al mondo dell’arte, assume in narrativa.

La mimesi, nel nostro ambito, indica l’aderenza della narrazione al narrato. Si tratta di un concetto prossimo a quello di verosimiglianza, e alcune cose che scriverò le avrete già sentite riferite a quest’altro concetto, ma la mimesi è una cosa più sottile e ampia.

Ogni volta che scriviamo stiamo, di fatto, aprendo una finestra per il lettore su un mondo altro, che può essere il nostro o può essere completamente inventato, che noi dobbiamo riportare al lettore in maniera che lui possa, al tempo stesso, immergervisi e comprenderlo.
Perché un lettore possa immergersi nel mondo che gli stiamo mostrando è necessario che la resa di questo mondo sia il più fedele e vivida possibile, ma se il lettore non può comprendere quel che gli stiamo narrando anche il più meraviglioso e affascinante dei mondi gli resterà oscuro e precluso. Tutti i compromessi che dobbiamo attuare fra fedele rappresentazione del mondo fittizio della nostra opera e il modo in cui la raccontiamo al lettore hanno a che fare col livello di mimesi che ci prefissiamo di mantenere e quindi non stupisce come la mimesi sia dannatamente importante, e come certi suoi aspetti siano dannatamente sottovalutati. Continua a leggere…

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